Segn/Ali nasce con l’intento di “dare voce a chi voce non ha”, slogan tipicamente basagliano che trova nella realizzazione di una rivista in forma collettiva una traduzione più che mai azzeccata. Con il tempo Segn/Ali si è data una piazza in cui la persona è accolta nella sua totalità, non solo in relazione ai suoi disturbi o ai suoi disagi, ma nella sua fragilità per dargli modo di diventare “artista della relazione”.
Il lavoro avviato sulla elaborazione di biografie apre a insperati effetti terapeutici custoditi dall’etica e dalla sensibilità del contesto associativo.
In alcuni casi rese pubbliche, su desiderio della persona, come segno di poetica immortalità seppur dolente.
La confezione poetica, che richiede tempi e spazi non definiti, trova nella dimensione della rivista accoglienza e ospitalità, permettendo l’espressione di quei momenti che, fino ad un passo indietro, si poteva esprimere soltanto col dolore, in quanto punto profondo della propria ferita.
(a sinistra: Franco Basaglia)